Il Setting terapeutico Stampa

Cos’è il Setting


Il Setting in Psicoterapia è il contesto entro il quale ha luogo la relazione terapeutica, volta alla “cura” del dolore psichico. E’ il contenitore all’interno del quale vi sono regole, principi, modelli, che danno forma a quello specifico evento che mira al benessere della persona sofferente. Più tecnicamente, è un “significante strutturale”, ovvero la matrice che dà senso alla situazione terapeutica, che la rende significante, che la inserisce in una realtà con un fine e con dei mezzi funzionali.


Il Setting è costituito sia da elementi astratti, come il modello di riferimento, la personalità del terapeuta, le regole implicite ed esplicite, sia da cose concrete, come la stanza, le poltrone o il lettino, la presenza o meno di oggetti, e quanto sia tangibile e visibile. Tutto quello che circoscrive e dà forma alla terapia, fa parte del Setting.


Ogni modello Psicoterapeutico, quindi, è e fa parte di un Setting specifico: ovvero ogni modello ha i suoi assunti, le sue tecniche, i suoi strumenti, perfino la sua conformazione dell’arredamento.


In Psicologia Umanistica, e quindi per la Gestalt, la parola “cura” è da intendersi soprattutto nell’accezione del “prendersi cura”, piuttosto che del processo di medicamento che porta alla guarigione: la sofferenza psicologica non è una malattia, ma un disagio. Pertanto, il Setting gestaltico assume a priori che la Psicoterapia accompagnerà il soggetto a sviluppare le risorse per vivere consapevolmente e con responsabilità, allargando le possibilità di esistenza e togliendo spazio al dolore e all’automatismo della nevrosi. La Gestalt presume che la cura è nella qualità della relazione, come attualizzazione degli schemi del soggetto nel qui e ora, che trovano nell’evolversi della relazione stessa nuove opportunità e nuove possibilità.


Anche l’arredamento è strutturato in modo da non creare ostacoli alla relazione. Solitamente due poltrone, una di fronte all’altra, senza scrivanie né altro in mezzo. La Gestalt lascia molta libertà allo stile individuale del terapeuta, per cui molti particolari possono variare notevolmente.


Psicoterapia individuale


Il percorso individuale è caratterizzata da una relazione d'aiuto a due. Lo specialista e il cliente si incontrano sempre nello spesso luogo, con cadenza stabilita, e costruiscono una relazione fondata sulla richiesta di aiuto da parte del cliente.


Il tipo di relazione è specifico, particolare, principalmente interessato agli aspetti emotivi e meno a quelli logico-razionali; cerca di indagare soprattutto sulle dinamiche non consapevoli, non coscienti, automatiche ed emotive che intervengono nella vita e sono causa di malessere e sofferenza. Principalmente, quindi, la relazione di aiuto si rivolge a quelle parti di noi che sfuggono al controllo razionale e che agiscono, latentemente, in modo inadeguato.

Gli incontri sono rigorosamente a due. Nessuno può parteciparvi, a meno che lo specialista non ritenga importante che ciò accada; per esempio, in alcuni casi lo Psicologo/Psicoterapeuta può richiedere la presenza di familiari o persone importanti per la vita del cliente, e previo accordo con lo stesso, eventuali terzi possono far parte di alcuni incontri. Per nessun motivo, neanche in caso di minori, familiari o conoscenti possono pretenderlo. Questo non solo per garantire la privacy del cliente, ma anche per preservare il suo spazio, che è privato e prezioso.


Gli incontri a due, hanno la specificità di essere rivolti ad una sola persona: tutto quello che accade nella stanza, ruota intorno al cliente e alla relazione che si instaura con l'esperto. Le dinamiche sono quelle tipiche della diade, mentre quelle legate ai rapporti sociali esterni sono raccontate. L'azione dell'esperto è dunque mirata all'individuo e al suo cammino personale.


Psicoterapia di Coppia


La Psicoterapia di coppia, si caratterizza dal fatto che nella stanza si è in tre, dove uno è l'esperto, e gli altri due sono individui legati da un vincolo sentimentale e/o matrimoniale. Con il termine "individui" si intende proprio mettere l'accento sulla condizione individuale prima che di coppia.


Il rapporto di coppia è un vero e proprio sistema, dove intercorrono fattori complessi a crearne l'unicità. Ogni coppia ha le sue proprie regole interne di funzionamento, costruite nel tempo e spesso inconsapevoli.

Queste regole, o schemi, creano equilibri che mandano avanti la relazione e la fanno andar più o meno bene. Non sempre, purtroppo, sono equilibri funzionali. A volte i due membri, per unirsi, edificano compromessi che vanno a scapito della propria individualità, e questo si ripercuote sia nel benessere del rapporto, sia nell'intera famiglia, qualora ci siano figli.


Il sistema di comportamenti disfunzionali diventa rigido e ripetitivo, e i due partner hanno la sensazione di non poterne uscire. La coppia si logora, diventa infelice, si incastra in malintesi, ripicche, vendette sotterranee, e questo indipendentemente dal fatto che possa esservi un autentico sentimento d'affetto reciproco: anzi, spesso è proprio l'amore il primo motore del malessere.


La coppia può decidere di farsi aiutare. Un intervento esterno, di un esperto, permette di mettere alla luce le abitudini relazionali disfunzionali, e trovare altre vie, più soddisfacenti. L'esperto lavora sui vari livelli di comunicazione reciproca, ma anche di individualità. Per funzionare la coppia deve rispettare gli spazi reciproci e crearne uno condiviso: è importante portare alla luce tutto ciò che rende difficile il buon funzionamento, e affrontarlo, risolverlo.

La Psicoterapia di coppia ha le sue regole. Come per quella individuale, nessuno può accedere alla stanza se non c'è un accordo comune tra l'esperto e i clienti, e se il primo non reputi la cosa funzionale al percorso.

Lo specialista ha il dovere di dedicare lo stesso spazio ad entrambi, ed evitare alleanze. Se uno dei partner dovesse dimostrare un maggior bisogno, per problematiche sue individuali, e per affrontar le quali fosse necessario un tempo strabordante, si penserà ad un percorso del singolo, a parte. Ci sono due possibilità:


-nel caso in cui la coppia sia seguita da due co-terapeuti, ogni terapeuta può prendere in carico un membro della coppia

-nel caso vi fosse un solo esperto, uno o entrambi i coniugi saranno inviati ad un collega esterno. E’ una precauzione indispensabile, volta ad evitare che si creino fantasie di esclusione, preferenza, o alleanza tra il terapeuta e il compagno. Il fatto che ci sia uno spazio dove il proprio partner parli “da solo” col terapeuta, può essere intollerabile e sviluppare idee paranoiche anche importanti.


Il gruppo


Il gruppo ha dinamiche sue particolari, che spesso non sembrano immediatamente riconducibili alle singole parti che lo compongono.


Ci sono studi sui gruppi, che evidenziano alcuni assunti attraverso i quali il gruppo si esprime, e che spesso sono primitivi, irrazionali, non coscienti al singolo membro (vedi W.Bion, S.Foulkes).

All'interno del gruppo l'individuo si comporta in modo diverso rispetto al rapporto duale. Una persona spigliata può diventare molto timida; una persona aggressiva, mite, eccetera.

Attraverso il gruppo, lo Psicoterapeuta agisce su livelli transpersonali, ovvero che vanno al di là della singola persona.


Il gruppo è uno strumento di cura estremamente efficace, perché ha una risonanza molto grande e l'impatto emotivo è amplificato. L'insieme delle persone è come un sole che irradia e illumina le parti oscure del singolo, che si svelano nell'esperienza della relazione multipla. Diventa allora possibile osservare come l'individuo funziona all'interno di relazioni complesse e molteplici, svelare le falle, le insicurezze, le ombre, e lavorarci efficacemente.


Ci sono vari tipi di gruppo, ognuno ha con un potere terapeutico specifico e con sue regole:


·gruppo familiare

·gruppo a tema: tutti i partecipanti sono accomunati dallo stesso tema o sintomo di fondo

·gruppo misto: ognuno ha una sua motivazione per partecipare, e ci si ritrova comunque insieme

·gruppo di crescita personale: solitamente a tema, si forma a partire non da tematiche patologiche, ma connesse a temi che valorizzano le proprie risorse e il proprio impatto costruttivo sul mondo


Ce ne sono altri, spesso connessi alle varie scuole e ai vari approcci.


Bisogna distinguere:

· le dinamiche in gruppo: riguardano lavori che il singolo individuo fa su di sé, all'interno del gruppo che funge da amplificatore. Sono particolarmente efficaci. La Gestalt utilizza principalmente questo tipo di dinamiche.

·le dinamiche di gruppo: riguardano ciò che accade al gruppo inteso come unità; il gruppo si comporta in modo particolare, ha regole sue che vanno al di là dell'individuo. Esso lavora simultaneamente, tutti i partecipanti esperiscono la stessa cosa, ed è possibile osservare ed agire su ciò che accade. Un esempio tra tutti, la Gruppoanalisi.


Per indirizzarsi verso l'esperienza di gruppo più adeguata a sé, l'esperto è un punto di riferimento. Egli saprà capire il bisogno del soggetto, in relazione al quale consigliare nello specifico la tipologia del gruppo più adeguata.


Alcuni esempi:


-ad una persona con forti problematiche relazionali, che trova molte difficoltà all’interno di qualsiasi gruppo, per il quale il gruppo rappresenta una minaccia o un pericolo per la propria autostima, che sente di non riuscire a portare avanti una comunicazione fluida e circolare, l’esperto consiglierà presumibilmente un gruppo misto, meglio con Dinamiche di Gruppo.


-ad un giovane uomo che affronta il mondo dopo gli studi, che ha bisogno di far chiarezza con se stesso sulle proprie potenzialità e sul proprio stile personale, che sente l’esigenza di conoscere meglio se stesso e gli altri, sarà consigliabile un gruppo di crescita personale.


- una ragazza anoressica grave, minorenne, che evidentemente porta i segni di un dolore familiare allargato, sarà accompagnata verso una terapia familiare, dove il senso del malessere si allarga a tutto il sistema e si decentra dalla ragazza etichettata come “malata” ma in realtà portatrice di un disagio condiviso da tutti